I giovani guardano al real estate

Giovani e mercato immobiliare

Talvolta per analizzare un mercato complesso e dinamico come quello del real estate in Italia occorre procedere a monitorare singoli gruppi di operatori, non solo per avere una stima delle loro specifiche tendenze e propensioni, ma soprattutto per cogliere dalle loro risposte dei trend più generali.

Per questo CIRAV, che da sempre si occupa di affiancare chi desidera realizzare un investimento immobiliare, seguendolo dalla ricerca della migliore occasione, fino alla ristrutturazione e alla messa a reddito dell’immobile, si è interessata alla ricerca presentata in un recente articolo del sito www.mutuionline.it sulle propensioni all’investimento real estate dei ragazzi tra i 18 e i 35 anni.

La percezione dei giovani rispetto al mercato immobiliare sono, come vedremo, molto interessanti, soprattutto per la loro continuità rispetto ad una tradizione consolidata in Italia: quella di investire sul mattone, soprattutto nei momenti di incertezza economica.

La fascia di età prescelta è quella dei cosiddetti millenials, ossia di chi ha vissuto almeno dai 16 anni in su nel nuovo millennio e che, di conseguenza, è stato influenzato nella propria formazione dalle condizioni di vita e dagli stili di comportamento propri degli ultimi anni. Tra questi, senza dubbio, uno dei più importanti e pervasivi è quello dell’impiego delle tecnologie digitali per lo scambio e il reperimento delle informazioni.

I millenials, infatti, sono cresciuti nell’epoca in cui internet, gli smartphone e i social media erano già ampiamente diffusi in ogni settore della vita privata e professionale. Hanno già studiato su dispense disponibili online, trovato informazioni su Wikipedia e stretto amicizie tramite i social network, per andare in vacanza cercano un volo, un hotel o una casa tramite i portali dedicati e hanno spesso trovato il loro primo impiego inserendo il proprio curriculum su un sito di job placement.

Per questa generazione, insomma, un portale online come CIRAV è il canale naturale attraverso il quale cercare informazioni e occasioni per realizzare un investimento immobiliare con un buon rendimento.

La propensione all’acquisto

Un primo dato molto significativo si ricava dal numero di coloro che, potendo avere a disposizione una cifra adeguata, la investirebbero comprando una casa. Si tratta, secondo l’indagine che stiamo commentando di quasi l’84,5% degli intervistati, una percentuale significativamente vicina a quell’85% di italiani che vive in una casa di proprietà, dato che rende il nostro Paese unico nel panorama delle grandi nazioni occidentali e fa del nostro mercato residenziale real estate un caso a sé stante.

Sembra di capire che, pur con nuovi strumenti e nuove priorità, i giovani che sono cresciuti in una casa di proprietà della famiglia aspirino, tendenzialmente, a ripetere lo stesso tipo di schema e che desiderino investire i propri capitali innanzi tutto nell’acquisto della prima casa.

Questa tendenza nasce soprattutto dalla percezione che il mercato immobiliare sia in grado di offrire una forma di investimento più sicura rispetto ad altre, come i mercati azionari o i titoli di Stato. In effetti, secondo i dati nella ricerca riportata da mutuionline.it, circa la metà dei giovani intervistati ritiene che il settore real estate sia un mercato solido, anche se non tutti coloro che hanno questa percezione ritengono di avere tutti gli strumenti necessari per dare un giudizio definitivo. Per un altro 30% circa, invece, investire in un immobile è attraente più dal punto di vista dei rendimenti ottenibili che da quello della sicurezza del mantenimento del proprio capitale.

Il fatto che ci sia una consistente parte dei millenials che ritiene il mercato immobiliare poco sicuro, ma molto interessante dal punto di vista dei rendimenti è probabilmente frutto di una nuova tendenza che si sta affermando con molta forza negli ultimi anni: l’acquisto di immobili da mettere a reddito con gli affitti brevi.

D’altra parte, il mercato dello short rent è proprio uno degli esempi più chiari dello sviluppo tecnologico del nuovo millennio e non sorprende che i più giovani ne abbiano ben chiare le caratteristiche e le prospettive di guadagno che si aprono per chi desideri investirvi.

Investire sulle locazioni brevi

Non tutti i giovani che vogliono acquistare una casa, infatti, desiderano farlo per andarci a vivere direttamente, ma in molti considerano l’acquisto di un immobile solo dal punto di vista dei rendimenti che si possono ottenere mettendolo a reddito.

In questo, d’altra parte, i millenials non si differenziano di molto dal resto degli italiani che, negli ultimi anni, hanno investito sempre di più nel mercato immobiliare, soprattutto dopo la fine della crisi economica, facendo crescere nuovamente, a partire circa dal 2015, il numero delle compravendite immobiliari. Questa tendenza, che abbiamo spesso analizzato qui nel nostro blog, si è anche tradotta in una crescita dei mutui bancari richiesti per finalità di sostegno all’acquisto di immobili.

Come abbiamo detto in precedenza, gli affitti brevi sono una delle ragioni che più di altre ha sostenuto in questi ultimi anni la ripresa della compravendite immobiliari non destinate all’acquisto della prima casa. L’opportunità, infatti, di affittare per qualche notte a chi si muove per lavoro, per studio, per turismo o per partecipare a un grande evento un appartamento o una casa vacanze è decisamente interessante in molte località del nostro Paese.

Lo sviluppo dei portali online come Airbnb o Booking.com ha reso possibile, con molta facilità, proporsi nel mercato dell’ospitalità internazionale e quest’opportunità di guadagno ha ingolosito molti, soprattutto tra coloro che sono alla ricerca di un’integrazione al proprio reddito o a quello della propria famiglia.

In effetti, le rendite ottenibili con un appartamento o una casa vacanze in short rent sono davvero interessanti, a patto che si prendano in considerazione alcuni aspetti fondamentali. Innanzi tutto, occorre individuare il tipo di ospiti a cui ci si intende rivolgere e predisporre l’immobile, con un piccolo investimento, per essere il più possibile adatto alle esigenze dell’utenza prescelta.

In secondo luogo bisogna tenere in conto che per gestire un immobile in locazione breve occorre svolgere alcune mansioni con regolarità, come la pulizia, l’accoglienza e la manutenzione, e seguire alcune pratiche burocratiche, come la comunicazione dei dati degli ospiti alle autorità competenti. Sarà quindi necessario valutare se si è in grado e si ha l’intenzione di svolgere da sé questi compiti oppure se ci si vuole rivolgere ad un professionista per farlo, ad esempio ad un’azienda da co-hosting.

In ogni caso, ponderando con attenzione tutti i fattori, molti giovani, se e quando avranno i capitali necessari, si sentono pronti a entrare nel mercato immobiliare che, giustamente, ritengono essere un settore interessante per investire e produrre reddito.

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