Perché capire la differenza tra CIL e CILA ti fa risparmiare tempo (e soldi)
La storia di Anna a Sesto San Giovanni: una parete, tre preventivi e mille dubbi
Anna vuole spostare un tramezzo e rifare l’impianto elettrico nel suo bilocale a Sesto San Giovanni. L’impresa A le parla di “CIL”, l’impresa B di “CILA”, l’impresa C di “edilizia libera”. Chi ha ragione? Tutto dipende dalla natura dell’intervento e dal titolo abilitativo corretto. Sbagliare pratica significa rischiare sanzioni, sospensioni e, peggio, problemi al rogito quando venderà la casa.
Perché CIRAV ha scritto questa guida (e come ti accompagna)
Noi di CIRAV (Milano e Sesto San Giovanni) abbiamo preparato questa guida per aiutarti a padroneggiare le regole: quando basta una semplice comunicazione, quando serve la CILA asseverata, quando si entra in SCIA o nel Permesso di Costruire, come evitare le trappole burocratiche che dilatano tempi e costi.
Obiettivo dell’articolo: scegliere la pratica giusta senza errori
In sintesi, qui capirai:
- cos’è CIL e dove (ancora) si incontra;
- cos’è CILA e quando è obbligatoria;
- cosa rientra in edilizia libera;
- sanzioni, tempi, documenti e responsabilità pratiche per non sbagliare
Cos’è la CIL e quando si usa davvero
Definizione di CIL: la “comunicazione semplice”
La CIL (Comunicazione di Inizio Lavori) nasce per interventi minori, senza asseverazione tecnica. Negli ultimi anni, molte opere prima in CIL sono confluite nell’edilizia libera, rendendo la CIL residuale o non più richiesta in diversi Comuni. In pratica: oggi la CIL è raramente utilizzata; la scelta ricade di solito su edilizia libera o CILA (a seconda del lavoro).
Esempi pratici in cui può ancora emergere
In alcuni contesti o portali comunali non allineati, piccole opere non strutturali e non impiantistiche (finiture, lavori minimi temporanei, tinteggiature esterne di modesta entità) possono essere richieste come comunicazione semplice o più spesso rientrare in edilizia libera. È fondamentale verificare modulistica e prassi del SUE locale.
Documenti, tempi e cautele
Dove ancora prevista, la CIL si presenta con modulo semplificato e breve descrizione/elaborato. Non c’è asseverazione del tecnico. Attenzione però: se i lavori coinvolgono impianti, tramezzi, strutture o prospetti, non basta la CIL—serve CILA (o titolo superiore). Un check tecnico iniziale evita errori e sanzioni.
Cos’è la CILA e quando è obbligatoria
Definizione di CILA: la comunicazione asseverata
La CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) è la pratica con cui un tecnico abilitato assevera che i lavori rientrano nel suo ambito e rispettano norme vigenti. È lo standard per la manutenzione straordinaria leggera che non tocca le strutture, non modifica prospetti/volumi e non ricade in SCIA o Permesso di Costruire.
Esempi pratici tipici
- Spostare o realizzare tramezzi interni non strutturali.
- Rifare/adeguare impianti interni (elettrico, idrico, gas) con progetto e dichiarazioni di conformità.
- Ridisegnare la distribuzione interna, aprire/chiudere varchi interni, controsoffitti non strutturali, nuovi bagni su scarichi esistenti.
Chi presenta, quando iniziare, controlli
La CILA si deposita allo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) con elaborati, asseverazione e dati impresa. In assenza di vincoli o atti di assenso paralleli, i lavori possono iniziare subito dopo il deposito. Il Comune effettua controlli successivi (anche a campione) sul corretto inquadramento e sul rispetto delle norme.
CIL vs CILA: differenze chiave che impattano sulla tua casa
Ambito lavori
- CIL: comunicazione semplice, oggi di fatto residuale, spesso assorbita da edilizia libera.
- CILA: per opere non strutturali (tramezzi, impianti, ridistribuzione interna) con asseverazione del tecnico.
Regola pratica: se sposti tramezzi o tocchi impianti → CILA. Se tocchi strutture, prospetti o volumi → si sale a SCIA/PdC (non trattati qui).
Tempi, burocrazia e responsabilità
- CIL: meno burocrazia, ma attenta verifica del perimetro; molti casi ora sono edilizia libera.
- CILA: deposito asseverato, responsabilità del tecnico; avvio lavori immediato (salvo vincoli); controlli ex post del Comune.
Errori frequenti dei proprietari
- Confondere lavori da CILA con edilizia libera/CIL → sanzione e regolarizzazione tardiva.
- Sottovalutare gli impianti: anche il “rifacimento bagno” può richiedere CILA.
- Dimenticare catasto e conformità urbanistica a fine lavori → problemi in perizia e al rogito.
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Dalla pratica al cantiere: iter operativo senza intoppi
Check-list pre-lavori: documenti, condominio, regole locali
- Verifica modulistica SUE di Milano/Sesto San Giovanni e regolamenti edilizi locali.
- In condominio, chiedi eventuali autorizzazioni se incidi su parti comuni (colonne montanti, canne fumarie, facciate).
- Controlla vincoli: paesaggistico, igienico-sanitario, sismico (possono richiedere atti di assenso paralleli anche per CILA).
Coordinamento con impresa e tecnici: evitare varianti
- Condividi elaborati e cronoprogramma con l’impresa prima dell’avvio.
- Valuta direzione lavori se l’intervento lo merita.
- Se cambiano le lavorazioni, gestisci le varianti: può servire CILA in variante o, se l’ambito cresce, passaggio a SCIA.
Fine lavori, aggiornamenti e conformità per la vendita
- Deposita (se previsto) la comunicazione di fine lavori e gli elaborati finali.
- Raccogli le dichiarazioni di conformità degli impianti (DM 37/2008).
- Fai l’aggiornamento catastale se è cambiata la planimetria.
- Allinea conformità urbanistica e catastale: ti facilita perizia bancaria e rogito.
Cosa succede se sbagli pratica: sanzioni, tempi e come rimediare
Sanzioni tipiche
Se esegui lavori da CILA senza averla presentata, si applica una sanzione fissa (con riduzione in caso di regolarizzazione spontanea in corso d’opera) e l’obbligo di sanare. Non è un “abuso edilizio” come interventi su strutture o prospetti, ma resta una violazione formale da correggere.
Sanatoria o ripristino?
Se i lavori rientrano nell’ambito CILA e non coinvolgono strutture, in genere si procede con CILA tardiva e pagamento della sanzione. Se invece l’intervento supera l’ambito (strutture/volumi/prospetti), servirà SCIA/PdC o ripristino.
CILAS e incentivi: cosa rimane utile oggi
La CILAS è stata introdotta per gli interventi agevolati (es. Superbonus) semplificando la documentazione sul “titolo legittimo”. Anche se lo scenario incentivi è cambiato, resta l’indicazione di semplificazione per alcune categorie. Verifica sempre norme e requisiti attuali prima di attivare procedure connesse a bonus.
FAQ
Qual è la differenza pratica tra CIL e CILA?
La CIL è una comunicazione semplice per lavorazioni minori (oggi spesso assorbite da edilizia libera); la CILA è asseverata da un tecnico per lavori non strutturali come tramezzi e impianti.
Posso iniziare i lavori subito dopo aver presentato la CILA?
Sì, salvo vincoli o atti di assenso necessari. Il Comune effettua controlli successivi sul corretto inquadramento.
Cosa rischio se faccio lavori da CILA senza presentarla?
Una sanzione amministrativa e l’obbligo di regolarizzare (CILA tardiva). Meglio evitare affidandosi a un tecnico fin dall’inizio.
Dove trovo l’elenco dei lavori in edilizia libera?
Nel Glossario dell’Edilizia Libera, che elenca le opere eseguibili senza titolo (restano valide le altre norme: paesaggio, sicurezza, impianti).
La CIL esiste ancora?
In molte prassi è residuale: molte lavorazioni sono oggi edilizia libera o CILA. Verifica sempre il SUE del tuo Comune.



