Tassi di interessi sui mutui: differenze tra tassi fissi, variabili e misti.

Continuano a crescere i tassi di interesse. Si tratta del sesto aumento consecutivo dal luglio 2022.

La Banca Centrale europea, ad oggi, fine marzo 2023, ha innalzato di mezzo punto percentuale i tassi di interesse, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%, il livello più elevato che si registri dall’ottobre del 2007. Il motivo: “Troppa inflazione troppo a lungo”, ha dichiarato Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale, in conferenza stampa a Francoforte.

L’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE per contrastare l’inflazione,  influenza, direttamente o indirettamente, il costo dei mutui e quindi l’importo delle rate da pagare.

Entriamo nel vivo per capire cosa sono i tassi di interesse e che tipologie si applicano sui mutui nel momento di acquisto di un immobile.

  1. Definizione di tassi di interesse
  2. Tipologie di tassi di interesse
  3. Vantaggi e svantaggi del tassi fissi, variabile e misto

Cosa è il tasso di interesse

Il tasso di interesse è il valore del denaro in percentuale che viene applicato a un prestito o a un mutuo. Il suo importo è direttamente proporzionale all’ammontare del capitale concesso, al tasso percentuale e al tempo di disponibilità del denaro. Più nel dettaglio possiamo dire che è” La remunerazione  (interesse) richiesta dal finanziatore a fronte del prestito erogato, espressa come percentuale (tasso) della somma prestata; a questo valore, definito TAN, vanno aggiunte tutte le spese accessorie di finanziamento per ottenere il costo finale dell’interesse, definito TAE”.

Tipologie di tassi di interesse

Nel caso del mutuo, cioè del tasso di interesse al momento della richiesta del prestito all’istituto bancario per una compravendita di un immobile, si può scegliere se chiedere tassi fissi, variabili o misti.

Mutui a tasso variabile

mutui a tasso variabile prevedono un tasso di interesse inferiore al momento di stipula del contratto rispetto a un tasso fisso, che può però cambiare al rialzo o al ribasso nel corso del tempo. Si basano sull’indice Euribor calcolato su base giornaliera e sono quindi più convenienti inizialmente, ma più rischiosi, perché potrebbero essere soggetti a oscillazioni a seconda di come varia la situazione economica generale. Alcune soluzioni prevedono un tasso variabile con CAP, ossia con un tetto massimo concordato in fase iniziale.

Mutui a tasso variabile

Con il mutuo a tasso misto si indica un contratto in cui è possibile modificare il tasso di interesse da variabile a fisso e viceversa durante la durata del mutuo. Di solito il mutuatario richiede un mutuo tasso misto per tutelarsi dalle oscillazioni del mercato finanziario e garantirsi una relativa sicurezza. Il cambio di tasso può essere effettuato più volte secondo quanto stabilito al momento della stipula del mutuo.

Vantaggi e svantaggi del tasso fisso, variabile e misto.

Il tasso d’interesse fisso rimane invariato per tutta la durata del piano di ammortamento.

Il vantaggio della scelta del tasso fisso su di un mutuo è che consente di pianificare con regolarità le uscite economiche che restano uguali per tutta la durata del finanziamento. Se da un lato è vantaggioso per la ‘serenità’ di una rata costante, il calcolo di un mutuo a tasso fisso per contro non gode delle condizioni particolarmente vantaggiose che in alcuni periodi l’andamento del mercato finanziario può offrire. Nel mutuo a tasso variabile il valore della rata, sia in positivo che in negativo, dipenderà in ogni caso dalle oscillazioni del mercato. Il vantaggio del mutuo a tasso misto è invece la possibilità di cambiare in itinere il tipo di tasso, tutelandosi da oscillazioni svantaggiose. Quest’ultimo però ha un costo maggiore.

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